nei buchi neri c'è qualcosa che mi attrae. perché nessuno può sapere cosa c'è. infatti se uno arriva sull'orizzonte degli eventi si deve per forza fermare poco prima, perché dopo non c'è tempo. cioè, anche se lo si vuole,ci si può avvicinare, ma tutto diventa talemente lento, che anche se ci si avvicina non ci si vede. in teoria ci potrebbe anche andare, dentro il buco nero, ma in pratica, no.
perché il buco nero è molto ben difeso. è molto tranquillo. non si lascia disturbare facilmente.
se uno volesse, per ipotesi, andare dentro un buco nero, dovrebbe farlo a sua insaputa. senza che il buco nero se ne accorgesse. ma è molto difficile che un buco nero non si accorga. i buchi neri sono molto guardinghi,sono buchi.
se uno per sbaglio si trovasse nei pressi di un buco nero, si sentirebbe subito le gambe stanche e non avrebbe voglia di far niente. si sentirebbe come assonnato o intorpidito, perché la vicinanza di un buco nero stanca. non si sa perché.
ma il buco nero, lui, non è mai stanco. fa un lavoro instancabile, che sarebbe quello di addensarsi sempre e sempre e sempre di più, e diventare sempre più denso fino a non poterne più di densità.come una maionese molto sbattuta.
una densità che anche le parole non sanno come chiamare, da tanto che è densa anche di parole e di pensieri. come se tutti i pensieri si mettessero dentro una parola sola e volessero starci dentro tutti. non si può. infatti per fortuna, per i pensieri, ci sono molte parole.
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