giovedì 24 febbraio 2011

essere normali a nimes

 qui è la mia stenzetta d'albergo. Hotel du temple, due stelline non di più. va molto bene.
 qui è che c'è anche un tavolino dove poi metto il pc per scrivere. il giorno dopo. in questa stanza si puo' stare. non è così banale poter stare. a volte le camere mi scacciano. ma questa no.
 le tendine. tutto a posto. fuori c'è il muro di una chiesa.
 il soffitto stile barca. c'è anche il timone porta lampadina. ma non gira, resta fermo. fa bellezza.
 cessetto.
 un bar dove non siamo stati perché dovevamo andare a lavorare, ci siamo solo passati davanti.
un cielo dietro una casa.

ecco tutto. tutto quello che ho visto a Nimes di fondamentale l'ho messo qua.

martedì 15 febbraio 2011

a nessun poeta importa della luna























Ma poi la trasandatezza
mi credi? Mi credi tu?
L'abbiamo fatta la strada dove andavi (andavamo)
le famiglie non si arrestano 
- perché le famiglie sono in disordine 
come hai sempre detto.
Abbiamo fatto tutto scivolando sullo stesso ghiaccio
per non perderci nel dubbio
come io, davanti alle telefonate,
come io sempre davanti a tutte le telefonate
ho mentito. Sorridendo ad una sigaretta.
ho mentito a mia nonna, a mia madre
per poi piegarmi come un ramo
i frutti troppo maturi.

Prego ancora che quest'anno 
che si è portato via come cent'anni 
si portano via tutto e tutti
non faccia altro
resti in bilico.

La nostra nuova religione è: Enel energia.


Dove non possiamo stare
dove non possiamo essere perché non siamo
sempre dentro il corpo 
sempre compressi a non poter uscire
per sentire
per capire come si sta davvero 
fuori
per un attimo solo
nella pelle degli altri
come dio
come sono quelli
dopo tanto andare a toccare
a cercare dentro
di un dentro che non si può toccare
finche non si decide
ad avere anche quella forza ottusa
per sparire in dentro
per dimenticare di darci ancora
dentro
per spremere un senso solo
in dentro
un denso che non ti corrisponde più
che non sei tu
che sono forse gli altri
nei quali non abiterai
per trattenere il ricordo delle piccole cose
che fanno di te un essere 
con tutti gli apparati dell'essere
le qualità
gli strumenti indecorosi
fatti di niente mescolato alle istruzioni per la bolletta della luce
del gas
il tuo gas
luce
la tua luce
la luce che hai consumato tu
il gas che hai sprecato
che hai bruciato in su e in giù
roba di tutti i giorni
dei tuoi giorni 
fino ad arrivare al punto in cui dici lo sapevi
lo sapevi che le radici dell'edera
si fondono
lo sapevi che le radici si fondono?
E te ne importa.
Te ne importa all'improvviso degli uccelli
delle radici
te ne importa di tutto
degli emisferi
della luce
della luna 
e del gas
che si sprigiona da chissà quando
delle molecole piccole
che si espandono non si sa perché
e si contraggono non si sa perché
e te ne importa della luna
veramente.
A nessun poeta importa della luna 
veramente.
A nessun poeta.
Ma a te
sì.




lunedì 14 febbraio 2011

se arrivo tardi

se arrivo tardi
anche se poi resto oltre l'orario
sono cancellata.
perché la cosa comicia e finisce
entro tempi definiti.
io non sono più niente dopo la cosa.
io sono quella che entra ed esce nella cosa.
l'incanto,
il tempo determinato all'incanto.
entro ed esco in orario.
entrano ed escono in orario.
l'orario è tutto.
la magia è in orario.
se arrivo tardi.