giovedì 19 gennaio 2012

tutti vogliono

tutti alla fine vogliono la rosa.
vogliono una rosa per loro.
non gliene frega niente del resto, della struttura, del senso
il senso loro, alla fine,è avere la rosa
che la rosa gli sia data
e in pubblico.
(dalla fine dello stream)

la storia di patato

ieri F mi ha raccontato la storia di Patato, che vive praticamente sempre solo nella stanza di sotto, che prima era la cucina e adesso è diventata la camera da letto di suo figlio G. F dice che secondo tutti loro Patato ha una doppia vita, cioè: di giorno vive in un'altra casa, si fa dar da mangiare e curare, poi la sera, forse perché lo sbattono fuori (non si è sicuri) , si presenta a casa della famiglia di F.. dice F che Patato è molto silenzioso e discreto, non è un gatto rompipalle, non miagola né niente. quando arriva si siede davanti alla sua ciotolina e aspetta che sia riempita, poi va nella camera di sotto a dormire sul letto di G..
Patato, mi spiega F., è molto legato a G., praticamente in casa ha rapporti solo con lui, gli altri della famiglia non li considera neanche esseri umani.

martedì 17 gennaio 2012

nonne



presto al mattino appaiono
donne che prendono il caffè in cucina
fanno il solitario sul tavolo
la radio accesa,
girano la fede,
ascoltano la voce
delle fotografie.

lunedì 9 gennaio 2012

addio. studio.

D quello che ci insegna un addio è che c'è un momento in cui quello che è successo prima non conta piu'  
V l'addio è quando una persona smette di esistere e diventa rappresentazione,
come una fotografia.
capisco perché alcune persone non vogliono essere fotografate, perché fotografare qualcuno, o filmarlo, o persino dipingerlo, è un modo per fermargli il tempo addosso.
(quindi in questo senso il cinema è sempre un atto di addio)
per quanto riguarda i rapporti d'amore, l'addio è l'atto di smettere il conflitto (o l'attesa) e cominciare a diventare l'uno per l'altro, un ricordo (pacificato).
quindi quello che è successo prima conta. anzi, direi che da quel momento in poi conta solo quello.
l'addio è sancire tra le persone che non c'è più futuro. è un atto simbolico per simulare la fine di un  tempo condiviso, farne esperienza, senza morire.
quindi l'addio è anche poter immaginare, pensare ed accettare che l'altra persona o le altre persone abbiano un futuro nel quale tu non ci sei più;  che tu possa averne uno nel quale loro, non ci saranno.

giovedì 5 gennaio 2012

io non verrò

sono tutti lontani e soli
come se si fossero messi d'accordo
domani ci prendiamo un tempo
non vorrei parlarti delle solite cose
come va come sempre
i soldi la crisi e che palle
ti porterei a giocare a bocce
le mie bocce francesi non le usa mai nessuno 
ti passo a prendere prima
del tuo volo che riparte
di tuo fratello che mi fa telefonare dalla moglie
cosa ce ne importa
se la vita è questa, se traballa
ti compro dei grissini da portare in irlanda
là non sanno distinguere
non possono saperne
stanno a bocca aperta per niente.
e io vorrò  prenderli tutti e restituirteli
i giorni che non sono venuta a trovarti.
comunque laggiù
non aspettarmi ma un po'
aspettami, sempre
a bocca aperta.
io non verrò.

martedì 3 gennaio 2012

mano

 mi sono informata sulle linee principali delle mani e ho scoperto che non ho quasi vita. stando alla linea della vita. forse dovrei essere morta già da molto tempo. in ogni caso è molto difficle che uno con la linea della vita tipo la mia sia ancora vivo alla mia età. sul sito c'era anche scritto che le persone che hanno una linea lunga e continua, non è detto che debbano vivere a lungo, perchè potrebbe sempre esserci un imprevisto. qualcosa che la mano non poteva prevedere. ma quelli con la linea della vita breve e appena abbozzata, come la mia, sono fottuti, spacciati di sicuro.una volta cooscevo una che aveva le mani rugosissime, mi faceva pena. mi sembrava una specie di malattia avere delle mani così. invece può darsi che dal puto di vista del destino fosse un buon segno, chi può saperlo.