martedì 25 dicembre 2012

ci sono troppe cose


di nuovo antibiotici tosse e clenil via aerosol

comunque è deciso: domani a cena farò omelettes con i semi di papavero.

mi leggo una biografia su emily dickinson e faccio i miei ragionamenti
sul fatto se sia meglio, nella vita, essere un segno,
o chi lo decifra.

non dormirò mai più,
ci sono troppe cose.

gurdjef diceva che i cattivi pensieri è proprio meglio non esprimerli, non lasciarli uscire. diceva che se tu trattieni un cattivo pensiero, risparmi comunque molta più energia di quella che spendi se lo esprimi. perché, a sua detta, quando esprimi un cattivo pensiero, diventi preda di qualcosa che non può andare in una direzione, diciamo (per semplicità) costruttiva. mentre se questo cattivo pensiero te lo tieni, lo fermi, non lo fai uscire, dopo un po' (sempre secondo gurjeff) si stanca di stare lì e si trasfroma in qualcosa di più utile e di migliore.

altri però invece dicono che se trattieni troppo i cattivi pensieri ti viene il cancro.

non saprei.

sabato 15 dicembre 2012

punto di vista

facciamo un esempio. un combattimento tra galli.
c'è il punto di vista dei galli. gallo uno , gallo due.
chi vince?
è chiaro: chi sta vincendo pensa tutta la situazione 

a suo favore.


poi c'è il punto di vista di chi guarda i galli.
di chi ha scommesso.
di quanto ha scommesso.

poi c'è il punto di vista delle galline

poi c'è il punto di vista di chi perde e quanto
di quanto gli costa perdere

poi il punto di vista di chi vince
di quanto guadagno gli porta quella vittoria
singola
e di quante vittorie gli servono
per vincere

poi c'è il punto di vista dei curiosi
di quelli che sono lì solo per guardare
e non scommettono niente
poi c'è il punto di vista dei galli
che devono ancora combattere
di quelli che hanno già combattuto
e hanno perso
di quelli che non combatteranno mai
perché sono troppo deboli
o troppo vecchi o malati dalla nascita
e non hanno mai combattuto

poi c'è il punto di vista
dei pulcini appena nati,

di quelli che diventeranno galli
o galline
o polli arrosto esposti nelle vetrine calde

poi c'è il punto di vista di chi non è previsto
sta da barbiere o sfoglia il giornale,
sale o scende le scale
si beve un caffè
si smazza le carte
semplicemente non c'è
è da un'altra parte 


si alza,


si siede,


non visto,


non vede.




non vede.

io vorrei credere a tutto

io vorrei credere a tutto.
alle creme
alle preghiere
alle istruzioni per l'uso
al detersivo ecologico
alle proposte di pace
alla reincarnazione
alle sigarette elettroniche
agli orari dei treni
all'idrocolonterapia
ai contratti vodaphone
agli amici su facebook
ai cinque tibetani
al win for life
alla famiglia
alla legalità
al blu oltremare
al rosso rubino
al bianco d'ossa.

mercoledì 21 novembre 2012

cosa raccogli


se tracci una linea dritta ci pensi
che è anche possibile che sbagli
che è anche possibile
ma mentre la strada sale e tu
le vai dietro
come vai dietro
a tutto quello che cammina
come vai dietro
mentre la strada sale
e non si potrebbe - dicono -
non si dovrebbe
perché sai quante cose sbagliate facciamo in una vita
in un anno
o anche solo in una settimana, bene e allora tu
che vuoi
cosa raccogli
cosa ti chini come sempre a raccogliere
più giù non c'erano neanche fiori
perché io li ho visti laggiù
non c'erano
perché l'hanno già detto
che non ci sono fiori
li hanno mangiati tutti
non ci sono più
li hanno mangiati tutti
ma non importa
perché non importa a nessuno
l'hanno già detto
che l'avevano già detto
per tanti anni l'avevano detto
e non lo dicono più
se li sono mangiati perché avevano ragione
quelli che avevano ragione se li sono mangiati
perché non ci sono più
adesso
le cose di prima,
le smancerie
l'avevano detto
che le smancerie stavano per finire
che sono finite
adesso
le smancerie
per tutti
non ce n'è più smancerie per nessuno
se le sono mangiate tutti
tutti quelli che avevano ragione si sono mangiati
le smancerie
e le carezze
e le cose accarezzate
perché non ci sono più
una volta forse si vedevano ancora brillare
le luci
delle cose accarezzate
che non c'erano più
ma adesso no.
Perché le hanno mangiate
che l'avevano detto
e fatto.
E mentre la strada saliva
e tu dietro
sempre dietro
a salire dietro
come un bue di quelli che seguono senza saperlo
come un agnello di quelli che seguono senza saperlo
dove vanno
la strada non lo sapeva neanche
che poi non c'erano più
che dopo di lì non si partiva più
perché non c'erano e basta
erano finite da tempo
le strade non avevano più neanche un nome
perché i nomi sono cose d'altri tempi
sono cose di quando si andava ancora
fin da qualche parte
per poi tornare
per poi andare da un'altra parte
e tornare
e vedere se i campi erano di spighe o di girasoli
o per esempio anche
i canali
o i ponti sui torrenti
che adesso non ci sono più.
erano cose che nessuno toglieva
erano cose date dalla natura
per essere messe lì per gli uomini
da qualche parte
per essere viste o raccolte
e messe lì per quello
come visioni
durante le passeggiate
o anche se c'era la neve
per esempio
erano sempre sotto
aspettavano la neve per stare sotto
per fare la sorpresa di rinascere sempre
nello stesso posto
per fare anche uno scherzo
a chi passava
che non c'era più nessuno
e poi di nuovo
c'era qualcuno
che qualcuno c'era sempre
sotto la neve
ad aspettare
(per dire).
ma mentre segui la strada
adesso
non c'è più
è soltanto un salire inutile
per non dire
un salire senza fine
per non dire
un salire senza pace
senza ritorno
un salire soli
spinti dalla mano che spinge su
in salita
quelli che non ci vogliono andare
perché l'avevano detto tutti
che sarebbe successo
che sarebbe stata una disavventura
che si sarebbe abbattuta davvero
non come alla televisione
non come da qualche altra parte
con i fanghi o i veleni
di qualcun altro
o sotto la pelle di qualcun altro
o dentro le case di qualcun altro
lontano o negro
o filippino
o a Salvador de Bahia
si sarebbe abbattuta più vicino
molto più vicino
una cosa che ti può fare del male
che ti può toccare
come ti può spingere
come ti può trascinare
dove loro vogliono o dove loro hanno deciso
com'era stato scritto
che si può dire che non fosse stato scritto
dovunque
nei segni
sulla faccia di tutti quelli che lo sapevano già
e piangevano da molto tempo
o pregavano o piangevano
o anche niente
come sempre
seduti, aspettano
o anche prendere un caffè
o pescare dei piccoli pesci da ributtare subito in acqua
per non farli morire
per pescarli di nuovo
da ributtare subito dentro
per non farli morire
per pescarli di nuovo
sempre come un gioco,
o anche niente del tutto
come un'attesa
qualcosa di vero che succede
ma questa volta davvero
come una spinta
ma questa volta davvero
c'era scritto e l'avevano detto.
qualcuno l'aveva detto
e qualcuno l'aveva anche scritto
tanto tempo fa
non molto tempo fa.
Prendi il tempo
lo usi per ricordarti tutto
dove eravamo
la mano dov'era posata
o anche la parola esatta
o la poltrona
il rubino del velluto
che ti fa male
quelle date sui cartellini
come un inventario di tutte le cose fatte
come dimostrazioni per dire
io c'ero
ci sono stato
sono rimasto a guardare
a ricordarmi tutto
come se la vita fosse un memory
con tutte le carte spostate
i doppi
che ti ricordavi qui
e qui
che scopri le carte e ti ricordi tutto
perché c'eri
perché ci sei stato
dove stavamo noi un tempo
anche appoggiati
che per non starsi addosso le cose
si devono anche spostare
per non starsi addosso
si devono mettere più comode le cose
come più distribuite
come più distese
nell'aria
ma anche davanti, anche nella casa
o fuori
anche tra i rami
tra alberi
e sui tetti o più sopra
hanno voluto dirci tutto
per filo e per segno
e poi hanno spento tutto
per non farcelo vedere più
il buio
di prima
di quelli che lo facevano da tempo
da sempre
queli che lo facevano più terribile di quello che è
il buio
come una sostanza di veleno senza sogni
senza un perché
ma dopo si è visto bene
che non c'era da aver paura
che tutti lo fanno
come avevano detto
che tutti lo fanno
anche se non lo sapevano
o forse non lo volevano sapere.

Per motivi suoi
per ragioni che non si sanno
quando ha lasciato cadere tutto
qualcuno l'aveva detto
o pensato
in un altro modo
come in un sogno al contrario
una strada che sale
per scendere più su

è molto più giusto così
come infatti avevano detto
che sarebbe stato giusto
e come infatti è stato
per quelli che hanno visto
e potuto vedere con i loro occhi
per toccare con mano la verità
che è consegnata sempre in una scatolina piatta
di cartone o di bronzo
che poi qualcuno vince
o libera
o non vuole
o vince senza volerlo
come un essere umano
senza volerlo
si china a raccogliere qualcosa
che non era suo
lo raccoglie dal suo cadere
e lo porta con sé
per salvarlo dal essere calpestato
distrutto

Cosa raccogli?
il destino dell'uomo
il futuro dell'umanità
di un certo tipo di umanità
i prati invece
o la voce degli altri
come animali che piangono
quello stare attenti
a voler prendere piano
distanza.


lunedì 19 novembre 2012

per non sentirsi soli



aspettare cose
piccole
ma puntuali,
darsi dei compiti
e rispettarli fedelmente,
guardare l'estraneo
come l'amato altrui.

sabato 17 novembre 2012

17|11|12

le contraddizioni 
non si pacificano con la guerra
ma si posticipano
perché la guerra crea un sollievo
dà l'illusione di avere più chiaro tutto

che la giustizia si apra un varco.
non importa bene cosa sia questa giustizia
se risalga a un giorno a un anno
a cinquantanni o a mille
è come se ammazzarsi fosse una cura
contro la fatica di pensare alle cose umanamente
troppo difficili.
se ci fosse dio, basterebbe un fulmine.

giovedì 15 novembre 2012

15|11|12


Prima di andarsene
la luce fa il gioco più crudele
di rivelare le cose 
nell'atto d' esser vere
e  disparire.

martedì 13 novembre 2012

novembre


1
i segni indelebili, col tempo, non significano più nulla.



2
è colpa del tempo lineare
se le cose primaverili ignorano 
a quale primavera appartengono.

mercoledì 7 novembre 2012

una volta


dietro la porta
vicino alla scala
non saprei dire bene
dove avevamo
un grillo
era entrato una notte
che faceva fatica
non cantava per niente 
ma si vedeva che non era 
uno scarafaggio.



giovedì 25 ottobre 2012

perdere

questa classe di privilegio transnazionale, globale, agisce per mantenere i propri vantaggi a discapito della classe "lavoratrice", la quale, dopo aver conquistato molte garanzie dopo la seconda guerra mondiale, adesso li deve, secondo loro, perdere.
il fatto è che questi per garantirsi la sicurezza della propria ricchezza, dovesse impoverire il più possibile la classe lavoratrice, altrimenti, dandole troppe garanzie, la cosa non si sa come si incrina in un modo che per questi potenti transnazionali globalizzati non sono contenti perché si sentono in pericolo.
perché si sentono in pericolo?
perché quando uno ha paura di perdere quello che ha ha sempre paura. anche la classe lavoratrice ha paura di perdere quello che ha, però meno, anche perché in un certo senso negli ultimi anni si è abituata. quando uno si abitua in un certo senso ha meno paura. perché diventa una cosa normale questo fatto di perdere.
però questo non si sa come sia destinato a finire, in che modo finirà male. anche se si sa che comunque è una cosa desinata a finire male. però questo male dipende anche da che parte lo vedi. perché per certi aspetti, se lo vedi dal punto di vista della classe di privilegio tutto sommato non è poi così male, anche se uno non è mai sicuro di come va a finire sicuro sicuro.
però chi lo sa, qualcosa potrebbe pure capitare, non si sa cosa. perché nessuno lo sa. cioè, nessuno lo sa anche perché chi c'è che lo potrebbe sapere?
questa classe di cui parliamo che si chiama classe lavoratrice, diciamo, che comprende tutti quelli che in certo senso sono insicuri e incerti sul proprio futuro e anche sul futuro dei loro figli, non  sanno molte volte neanche chi sono. perché hanno molto da fare a fare quello che fanno per non andar giù. perché se vai giù dopo tornare su è molto molto difficoltoso. e questo lo sanno bene.
infatti quelli della classe privilegiata globalizzata transnazionale contano molto su questo non sapere e su questo fatto che se vai giù non è sicuro che tornerai mai su e quindi il fatto che ti conviene impegnare tutte le tue energie nel non andar giù o almeno nell'andarci il più piano possibile quasi non accorgendotene.
non accorgersene è abbastanza importante per ogni cosa. anche morire per esempio, tutti prima o poi muoiono, ma un conto è se lo fai piano piano non accorgendotene, un conto e se ti passa un tram sopra, per esempio. quello è sempre morire ma si potrebbe dire che non è la stessa cosa, sono quasi, si potrebbe dire, due cose diverse, due morti diversi. uno è un morto più adagiato, l'altro è un morto che è diventato morto così in fretta che mentre moriva era ancora troppo vivo per non accorgersene, e questo è più difficile, ache se è la stessa cosa. sono cose diverse, anche se sono uguali.

domenica 21 ottobre 2012

embarrassment

non mi piace quando mi parli nella testa
quando la voce mi percuote cieca.
ci sono tanti di quegli animali
le aquile, i colibrì, i ricci, le marmotte,
vivono benissimo lo stesso:
si amano mute
senza biasimarsi tanto
con la bocca.

cosa ne puo' sapere

la crema da notte

la metto quando mi ricordo


non importa se mattino notte o pomeriggio,


crema da giorno, crema da notte,


cosa potrà mai esserci di così diverso


in quella cosa da spalmarsi sulla faccia


cosa ne può sapere lei


se fuori c'è il sole o no.

sabato 20 ottobre 2012

domenica 7 ottobre 2012

la brevità del nulla











La brevità del nulla
valentina diana









































1

Una signora che aspettava l'autobus con me
ha detto a un'altra signora che aspettava
che il cardiologo oggi la voleva in ospedale.
Ma lei gli ha detto che oggi non si può ricoverare
perché prima non ho neanche il pigiama
devo andare a casa a prendere qualcosa.
Il cardiologo le ha detto per il cuore non si fa niente
se si vuole ancora farlo battere. Ma la signora ha detto
prendo il pigiama.


2

Avere un bel trapano, di marca buona è molto importante
anche se non lo usi tanto, lo tieni lì. Ci sono anche,
si trovano certi trapani che con poco te li porti a casa
ma poi è sempre la stessa cosa.


3

Con i figli se non si stabiliscono delle regole
non vai da nessuna parte. La regola poco alla volta
nella testa lavora e va molto in profondità
e rimangono impressi questi segni netti
che sono come un'insegna luminosa dentro.



4

La mamma della mia amica le telefona continuamente
per sapere se è il suo il numero che ha composto.
La fa pensare
il numero di telefono e vicino il nome della figlia.
Le fa venire voglia di provare a vedere.

Se componeva il numero poi rispondeva lei.


5

Ci sono molti giovani che dopo avere studiato matematica
ed essersi laureati con il massimo dei voti decidono per esempio
di allevare mucche in Australia o di dedicarsi all'agricoltura.
Hanno dei bei capelli lunghi e i pantaloni di chi se ne frega della moda.
Molti giovani anche quando le opportunità non ci sono usando le mani
riescono a trovare una propria dimensione e spesso fanno molti figli
facendoli vivere all'aria aperta con uno stile di vita molto sano e stimolante.


6

La mamma della mia amica ha la badante
tratta male tutte le badanti
che le manda via non ce la fanno più
è un problema trovare qualcuno
che ti possa fidare giorno e notte
sulla pazienza.

7

Certe donne sono già abituate non gli dispiace
stare tanto separate dai figli non gli dispiace
lavorare lontano perché molto dipende
dallo spirito di sacrificio che a volte è anche
nella loro cultura.
Non ce l'hanno proprio come noi figurati
lontano dai figli è una cosa che neanche.
Perché comunque la mamma. Crescono i figli
e seguirli non se ne parla.


8

Quando la nonna era incinta di tuo padre
ha detto mia zia, pensa che stava talmente male
all'ottavo mese che lo zio Mario che era il figlio
del nonno Davide erano medici ha pensato
a quel punto se non ce la faceva più
farla abortire.
Per dire come stava la nonna.


9

Mio fratello con mia madre non ci ha più parlato.
Anche con mia nonna mio fratello non ci parla più.
Mia nonna non parla più con mio fratello e mia madre
non ce l'ha con mio fratello ma non gli parla
dato che non ha voglia di menate.
Perché una sera mio fratello ha detto a mia madre
di non trattare male suo marito che è troppo anziano.
A nessuno piacciono i vecchi anziani sgridati
e comandati a bacchetta. Però, ha detto mia madre
perché non ti fai i cazzi tuoi.






10

All'ospedale ci sono tante sedie di plastica a sedere
sono due vecchie una più vecchia tiene in mano un foglio.
Sul foglio c'è scritto la parola carcinoma.
Passa una donna giovane col camice aperto e le crocs rosa
sono la psicologa dice col sorriso indica il cartellino chiede
se non dispiace ho alcune domande per una ricerca sul benessere
dei pazienti oncologici.
La vecchia strizza gli occhi guarda lontanissimo
la signorina stanno al punto uno al punto due
quelle domande facili alle quali rispondere sempre sì
è così pulito in ordine quel foglio dispiace. Nessuno
sa le cose che non sa né sanno le statistiche. Qualcosa sul miglioramento.
Sul muro strisce verdi del cromoprogramma.
la tranquillità va verde chiaro.

























venerdì 5 ottobre 2012

appunti su La bicicletta rossa

io partirei dal fatto che non si sa più chi è il nemico.
il nemico una volta lo si sapeva, era il lupo.
qui c'è un cattivo, ci sono dei cattivi, ma non hanno faccia.
anche i sistemi economici, una volta era tutto o così o così: marx, il capitalismo, si poteva dire: qua stanno i sistemi economici buoni, che vogliono il bene dei poveri e qua stanno quelli cattivi, che vogliono ingrassare solo pochi potenti.
ma poi si è scoperto che anche i sistemi buoni, se applicati alla cazzo, davano come risultato sempre l'oppressione e la miseria da una parte (tanta) e la ciccia grassa dall'altra (poca)

adesso è tutto difficile perché non si riesce neanche a rappresentare, 

a farsi un'idea chiara del perché succeda quello che succede.
non c'è più il capitalista col cappello, 

non c'è più il principe col castello
non si vede dove va
la ricchezza.
ci si accorge solo che non c'è.
qua non c'è
qua neanche
dove sarà?
chi ce l'avrà?
mah

e allora uno si chiede: se qua non c'è
beh, sarà che qualcuno se l'è messa da parte

chi  la vede? 
tu la vedi?

mi sa che c'è qualcuno da qualche parte
che sta troppo bene
visto che qualcun altro da qualche altra parte
sta troppo male.

però il perché, (le inferenze logico causali)

mi sfuggono.
la borsa, i titoli, lo spread,
tutte queste cose virutali che vanno su e giù
e fanno diventare povera la gente
sono troppo lontane da me
non riesco a metterle in relazione
con la mia situazione
e perciò rischio di rassegnarmi
perché se uno una cosa non la capisce
cosa fa?
spallucce.
si compra un gratta e vinci
o se ci crede
prega.



baci a tutti

fin dal primo mattino



quelli dell'inquisizione 
avevano molto da fare.
Avevano da redigere dei faldoni 

per documentare.
Infatti il fatto di documentare 

rende giustizia.

mercoledì 3 ottobre 2012

se sia vero o no

Mi chiedo se sia vero o no.
Un essere umano è quello che si fa la doccia la mattina, che prende il grappino,che lava la macchina, che quando compra il pane e il latte e lo zucchero gli danno in omagggio la bustina di pectina per la marmellata, che paga la bolletta della luce dal tabaccaio, che si accorge che i freni della bici sono da registrare, che bagna le piante, che fa la raccolta differenziata, che fa la raccolta punti del supermercato per una padella antiaderente, che cerca il distributore dove la benzina senza piombo costa tredici centesimi di euro in meno, che se ha mal di schiena prende un voltaren, che se ha mal di testa prende un moment, che se ha mal di pancia prende un buscopan,che compra il giornale, che legge il giornale, che scrive su facebook, che gli si rompe un dente e non ha i soldi per andare dal dentista, che cerca di essere gentile, che risponde: non mi interessa, grazie,ho già cambiato compagnia telefonica due mesi fa,che si prova le scarpe ma non se le compra, che gratta il gratta e vinci, che perde le chiavi di casa, che si dimentica i soldi nel bancomat, che di notte non dorme, che crede in un Dio che però non è un Dio, che però è un qualcosa che non si sa se ci sia davvero o no, ma che in certi momenti sembra impossibile che non ci sia nessuno, che fa gli esami del sangue, che prende le pastiglie per la pressione, che compra le cose in scadenza a metà prezzo,che fale promesse, prometto di non bere più, prometto di non fumare più, prometto di fare ginnastica tutte le mattine, prometto di sforzarmi di non arrabbiarmi più,che piega le camicie e le mette nel cassetto,che piega le mutande e le mette nel cassetto, che butta via la pubblicità che trova nella buca delle lettere, che fa gli esami di routine, gli esami del sangue, il saldo via internet, il bonus luce, il bonus gas, compra la birra, compra il caffè, la guarnizione per la caffettiera, il massaggio in omaggio, la depilazione a luce pulsata, il parcheggio orario,la tariffa flat del wifi, il congiuntivo sbagliato, il compleanno mancato,il treno sporco, il biglietto timbrato due volte, i cani da sopprimere, l'oroscopo, il detersivo biologico, il formaggio di soia, il terrorismo internazionale, l'euro, le tecniche per curare la miopia senza intervento chirurgico, le foto dei gatti, le creme antirughe, il sesso sublimato,il circolo dei lettori, il festival dello gnocco fritto, il festival dell'agnolotto, la retrospettiva sulla piadina, la pace nel mondo, la fame nel mondo, la liposuzione, i campi nomadi, come smettere di fumare se sai come farlo, il benessere dell'intestino, l'iridologia, la terapia del dolore, l'anima gemella, la fotografia digitale;oppure no. Oppure non si può sapere.

Oggi ho incontrato l'osteopata al bar, mi ha offerto il caffè, è stato imbarazzante. 

Non si sa più niente.
Se sia vero o no che ci sia qualcosa dietro alle cose.
Dici che bisogna avere chiaro il punto di arrivo, che quello che è importa è tenere ferma la posizione. Non importa quanto ci metti, né se procedi in linea retta, quello che conta è che tu sai che stai andando là. Ma quando dici là, cos'è questo là, questo punto di arrivo che muove tutto, di preciso?
Pensi che possa esistere un momento nel quale uno dice: bene, ecco qua, sono arrivato. Ce n'è voluta, ma finalmente sono arrivato. Come quelli che finiscono un puzzle e poi lo incollano lo fanno inquadrare e lo appendono in bagno o in entrata. Come se l'immagine ricomposta fosse il senso di un puzzle. Mentre il senso del puzzle è proprio il contrario, è proprio tutto il contrario il senso di un puzzle. Se vogliamo il senso di un puzzle consiste nella ricerca dei pezzi. La vita mi sembrerebbe più un insieme di puzzle con dei pezzi mancanti, tutti mescolati insieme, e noi dovremmo prima di tutto capire, distinguere un puzzle dall'altro, separare ciò che ci appartiene da ciò che appartiene a qualcun altro, che è un puzzle che non vedremo, che non comporremo noi, che non sapremo cosa rappresenta. Non di tutto vedremo la fine, solo di quello che per noi rappresenta la fine, che per un altro potrebbe anche essere una parte insignificante, un particolare trascurabile, lo sfondo di una scena in cui a fuoco sta qualcos'altro. Che non possiamo neanche immaginare.



cartelle

Luca ha detto che la struttura ce la si dà semplicemente con le cartelle.
(adesso non ricordo più bene). Lo adoro, gli credo. Ha detto che dovrei procedere in questo modo: aprire una cartella. Dentro la cartella aprire una pagina, denominata per esempio .1.doc e lì metterci, diciamo, l'inizio.
Nella pagina .1.doc ci metto l'inizio, ma posso liberamente andare avanti quanto mi pare. Diciamo che .1.doc dovrebbe essere come una specie di autostrada in cui andare liberi, senza troppe preoccupazioni.
Poi, sempre nella stessa cartella, si dovrebbe aprire un altra pagina denominata .2.doc , o anche .struttura.doc, nella quale si dovrebbero mettere dei punti, in ordine.
In questi punti ci metti giù grossomodo la sequenza o quello che ti viene in mente come sequenza.
l'inizio. Come riprendi certi temi che possono esserci in certi momenti e poi tornare. I temi posso essere messi dentro anche non in ordine. L'importante è che ci sia un certo ordine. 
Un'altra cosa che si potrebbe fare è suddividere in sotto cartelle. In ciascuna sotto cartella ci si mette il materiale relativo alle sotto storie. Questo non è necessario, diciamo che ciascuno si muove come più gli pare meglio. Ma nel mio caso, e anch'io sono d'accordo, forse potrebbe essere utile.
Poiché è chiaro anche a lui, che tendo a disperdermi.
Queste sottocartelle potrebbero essere dei luoghi liberi. Non vanno vissute come delle costrizioni, anzi, piuttosto come luoghi di svago. 
Per esempio in una sottocartella potrei mettere una dissertazione sui profumi. Prima o poi ce la vorrei mettere una dissertazione sui profumi.
sottocartella: profumi, foglio .1.prof.doc
Non sto scappando. Se parlo dei profumi non lo faccio per scappare. lo faccio perché i profumi sono davvero importanti per me. Per altri potrebbero essere importanti altre cose, i cani, i gatti, la luna. Per me sono importanti i profumi. Non so da dove mi venga questo rapporto stretto con i profumi. Non ho antenati profumieri, mia madre non aveva una profumeria, non sono patita dell'igiene personale.
Mi piacciono i profumi per la sottigliezza della comunicazione, perchè credo che l'olfatto sia uno dei sensi più sottovalutati. 
Fin da bambina mi piacevano i profumi. Mi piaceva annusare le bottigliette dei profumi delle mamme degli altri, svitandone di nascosto i tappi e inspirando profondamente. Le mamme degli altri di solito tenevano le bottigliette dei profumi in posti in evidenza, indifferentemente dal fatto che le bottigliette fossero vuote o piene. All'inizio mi sembrava quasi una volgarità esporre i propri profumi finiti, come vecchi trofei. pensavo fosse un modo per dire: ho usato anche questo, e questo, e questo.  Molto dopo ho capito che era per via della forgia della bottiglietta che venivano esposti, i profumi. E' una cosa né brutta né bella, avere l'abitudine di esporre le carcasse vuote dei propri profumi. A me, comunque, questa abitudine ha consentito di fare un'esperienza e di conseguire una certa competenza olfattiva, già a partire, diciamo, dai primi anni ottanta.

fine del foglio.


Di sottocartelle ne potremmo aprire quante ne vogliamo. L'importante è poi che uno sappia cosa farsene del contenuto delle sottocartelle.

non si può, questo è beninteso, andare avanti tutta la vita ad aprire sottocartelle.


sottocartella: tranfinito|infinito, foglio .1.Paul Coehn.doc

l'esistenza di un numerico cardinale è stata dimostrata indecidibile

fine del foglio.


sottocartella: incompletezza, foglio .1.goedel.doc


Nel 1924 si iscrive all'Università di Vienna, prima con l'intenzione di studiare fisica teorica, matematica e filosofia. Frequenta il Circolo di Vienna, studia l'opera di Ludwig Wittgenstein, entra in contatto con il filosofo della scienza Rudolf Carnap con il quale condivide la passione per la parapsicologia.

Concentra i suoi interessi sulla logica matematica e, nel 1929, dopo essere diventato cittadino austriaco, ottiene il dottorato con una dissertazione di cui è supervisore Hans Hahn che dimostra la completezza del calcolo dei predicati del primo ordine.

Nel 1933,si trasferisce negli Stati Uniti, divulga il suo teorema di incompletezza. In questi anni soffre di vari esaurimenti nervosi che si manifestano in una forma di ipocondria, in una ossessione per la dieta e per i ritmi intestinali, per una fobia sugli avvelenamenti alimentari che lo trascinerà a evitare il cibo fino ad arrivare alla denutrizione.

 fine del foglio.

 sottocartella: incompletezza, foglio .2.goedel.doc



Gödel invece dimostrò che la coerenza di un sistema è tale proprio perché non può essere dimostrata

all'età di venticinque anni

Nonostante le apparenze, non vi è nulla di circolare in un tale enunciato, dal momento che esso all'inizio asserisce l'indimostrabilità di una formula ben determinata, e solo in seguito, quasi per caso, risulta che questa formula è proprio quella che esprime questo stesso enunciato.


Molti non compresero appieno il senso delle affermazioni di Gödel, ritenendo che il suo teorema avesse definitivamente distrutto la possibilità di accedere a verità matematiche di cui avere assoluta certezza.


Muore praticamente da suicida il 14 gennaio 1978 lasciandosi uccidere dalla fame per paura di essere avvelenato. 


fine del foglio.fine del foglio.


 sottocartella: gatto di Schrödinger
foglio .1.compiere un'osservazione.doc


il gatto ha la stessa probabilità di essere morto quanto l'atomo di essere decaduto

Senza l'interazione reciproca delle singole particelle in una realtà macroscopica che ne annulla le proprietà quantistiche nessuno potrebbe vedere, afferrare, pensare: in una parola il mondo così come lo conosciamo non esisterebbe 

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