martedì 21 gennaio 2014

21|1|14




Domani a grande richiesta riprende la serie: BIDELLA PER UN GIORNO (orario 11,18-18,30) lo specifico che è per un giorno, perché è già capitato che qualcuno non mi offrisse un lavoro dicendo ma tanto tu ormai fai la bidella, Noooo, la bidella la faccio solo saltuariaaa, dico io , offri pure un lavoro se ce l'hai, che la bidella è un di più, una cosa che si fa più per crescere come individuo che per pagarci l'affitto.non vorrei passare per snob, che faccio la bidella per crescere spiritualmente. però a un certo punto sinceramente me ne sbatto anche. con tutti quelli che se ne vanno in india o si iscrivono ai corsi di autocoscienza fare la bidella mi pare ancora molto sobria, come via della luce.

diario 20|1|14


1
A me piacciono tantissimo le persone gentili gratuitamente e credo che in loro risieda, se esiste, la grazia di dio.

2
ultimamente non sono più così amica coi miei pesci, ho l'impressione che confabulino tra loro e contro di me. sono anche dispiaciuta, lo sento che non sto offrendo loro molti diversivi (a parte il miracolo delle scagliette di ali di insetto che cadono dal cielo). ho l'impressione che a loro non basti più, li vedo che si annoiano. anche la piantina finta non li stupisce più. è normale mi dico, quando uno ha la pancia piena, subito vuole arricchirsi dal punto di vista spirituale e vedere cose nuove e emozionarsi e scoprire il mondo intorno a sé eccetera. però io non so che fare. dovrei allestire qualcosa di stupendo nella loro vaschetta. un cineforum sul mar dei tropici? insomma mi sento in colpa. però mi viene anche da dire, non vi allargate troppo con le pretese ciccini, non è che io faccia poi una vita molto più stimolante della vostra.

sabato 18 gennaio 2014

materiali per Mariti

Questa Angela e questa Roberta non mi piacciono, ha detto a Gi, non mi piacciono e mi pare che non ti trattino bene perché quando torni sei sempre triste e di cattivo umore e te la prendi con me.



Con chi me la devo prendere.

Perché cosa ti fanno che manco le conosci?

Ridono.

Magari ridono per i fatti loro.

Ridono. A volte mi pare che ridano proprio di me. Anzi, è quasi sicuro.

Cosa dicono.

Cinquanta euro cinquaaanta euuuuuuro.

Ma cosa vuol dire cinquanta euro?

Lo dicono come una vincita a un quiz. Lo urlano in quel modo sguaiato e poi ridono. E’ una cosa che non si capisce.

Lavori lì da pochi giorni, come fanno ad avercela con te.

Ridono da sole.

Domani ti accompagno e dico a tutt’e due di farla finita.

Non siamo sicuri che prendano in giro me. Se poi non mi stavano prendendo in giro , se è una cosa loro in cui io non c’entro ci facciamo una figura di merda se dici che le meni diventa ancora peggio.

Deciditi.

Non ti ho chiesto di fare niente, ho detto solo che mi prendono in giro.

Vieni vicino vicino, facciamo come i gattini che dormono uno sopra l’altro?



Sì.

venerdì 17 gennaio 2014

diario 17|1|14

Una mattina come questa, che ti svegli e prima dici così non si può continuare e poi vado a correre poi ti metti su il caffè guardi che piove allora andiamo piscina alla fine poi finisici a pensare di andare in biblioteca ma vedi che ci sarebbe prima da lavare per terra in bagno e qua, e da lavare almeno una pentola e ti chiedi per la piscina dato che non sei sicura che siano già arrivati i soldi è il caso di sputtanare altri sei euro meglio  piuttosto l'idea di prima di correre, anche se con la pioggia si rischia che si scivola già se uno trovasse il modo di invertire la tendenza, mettere il tappetino anche solo per terra come fanno molti basta avere un po' di volontà alla fine è tutto lì, le buone pratiche quotidiane la respirazione sentire il corpo alla fine dici va bè e senti proprio quella sensazione di stiramento. Se stamattina ti fossi svegliata e ci fosse stato qualcosa da fare, una cosa di quelle per forza, come un campanello che ti obbligava ad alzarti controvoglia e che ti spingeva verso un dovere normale, un lavoro utile come tanti altri non è poi difficile mi pare, un'occupazione almeno un po' utile anche agli altri e però robusta, al limite anche vendere aspirapolveri che una volta avendone la possibilità alla fine non osavi (non osavi?, vendere aspirapolveri?), sono state tutte quelle mentalità fuorvianti,  l'idea di non essere e di non riuscire ad essere che ha corroso dall'interno, è la realtà sai, come quelle mele che da fuori (perché le trattano con certi additivi ormai non sono neanche più mele) non saresti stata così e saresti stata più dentro, nel cerchio quadrato, come uomo.

sabato 11 gennaio 2014

diario 11|1|14



1

è da un po' che non mi sento bene. non so se non mi sento bene perché sono sana o perché sono malata. perché mi sento malata ma non so dire dove, allora penso che forse è più una sensazione legata al senso di malessere che mi provoca il fatto di essere tutto sommato sana e di non stare bene dove sono al punto da sentirmi venire meno anche la salute, il senso della salute. mi mancano le forze, la voglia, penso spesso al fatto che un minuto dopo la mia morte mi sentirò benissimo. molto meglio di un minuto e mezzo prima.







2

mi devo ricordare la prossima volta di non risparmiare mai più sul caffè, che questo caffè che ho comprato per risparmiare un euro non certamente molto di più lavazzacremagusto fa veramente schifo e disgusto. mi devo ricordare di non scendere mai a livelli che poi non sono in grado di sopportare, in fatto di miseria e di adattamento ad essa. adesso questo caffè, speriamo che finisca presto, speriamo di non vederlo mai più, col suo cartoccetto rosazzurro dimesso, nel frigo. perché fa schifo ed è una soglia di schifo inaccettabile e spiritualmente dannosa.

venerdì 10 gennaio 2014

diario 10|1|14




certi giorni cominciano già così sbiaditi che
fin dal primo pomeriggio
è come se non fossero mai esistiti.

mercoledì 8 gennaio 2014

diario 8|1|14

un vecchietto sul treno spiegava a un ragazzo, sai io avevo dato tutti gli esami ne avevo dato uno anche con bobbio sulla resistenza, ho preso ventotto, poi un giorno sono andato in aula magna che parlavano di un ragazzo che era appena morto in un incidente stradale e quello stesso giorno io avevo saputo di avere un cancro, me ne sono andato via e non mi sono più laureato.
il ragazzo ha detto Ma perché non si laurea adesso?
non ho più memoria.
il ragazzo: ma deve solo dare la tesi
si ma ci vuole la memoria, non mi ricordo niente di diritto costituzionale
il ragazzo: no, ma lei si deve assolutamente laureare, non può buttare via tutti quegli esami
sì, ma non so, diceva il vecchietto, ormai sono vecchio
il ragazzo: non importa se è vecchio, è una cosa che deve fare, non può mica buttare via tutta quella fatica eh

e a me sembrava (seduta nel sedile di fianco, sentendoli parlare, sentendo solo le parole) che il ragazzo fosse suo padre (del vecchietto), che ci tenesse davvero tanto a lui.

sabato 4 gennaio 2014

diario 4|1|14


vorrei andare a fare la spesa ma non mi viene in mente niente. mi viene in mente solo il riso che però ce l'ho già.

venerdì 3 gennaio 2014

diario 3|1|14



1 nella riscrittura la cosa patetica è cercare di salvare qualcosa.

2 tutto questo indietro e indietro e c'è sempre qualcuno, non si arriva mai al nessuno.