sabato 24 luglio 2010

una storia vera


ieri mentre dormivo
mi è comparso un pesce
che stavo pescando
in forma di uomo
in forma di pesce
in forma di uomo pesce
gli ho chiesto scusa
se avessi saputo che era così
non ti avrei mai fatto
del male
sei un pesce speciale
lui mi ha detto per niente
per noi è normale l'istinto
d'esser presi all'amo
ti amo
sai nuotare?

e così è cominciata un'altra vita
sott'acqua ci siamo sposati
era tutto molto semplice
non c'era molto da dire
se aprivi la bocca
era per deglutire
plancoton

non sapevo niente di lui
neanche il suo nome
il suo cognome
e men che meno la sua professione.
la maggior parte del tempo
la passavamo tra i coralli
a pregare una divinità marina
di farci continuare così.

ma subito prima di svegliarmi
ho sentito fatale il richiamo
dell'amo, ci siamo
devi andare?
devo tornare
ricordati di me, allora.

venerdì 2 luglio 2010

(pulcini)

ma più che altro non fanno niente quelli
mentre scivolano insieme più che altro
non guardano mentre scivolano
quelli che spingono e sono tantissimi
per dire, non sanno.
più che altro quelli non trovano parole
per il resto tacciono, sono spinti con le buone
ma qualche volta no. non con le buone.
più che altro scivolano e tacciono
quelli che sono spinti giù e di fianco
senza capire, senza potersi alzare in cielo
sostanzialmente senza
un cielo. E tacciono e non capiscono per niente
per forza, infilano il becco.
ma più che altro non possono fare
perché non possono immaginare né strapparsi via
da lì.
non sono pesanti ma non volano
cadono giù, scivolano dove li porta il male.
senza pochi secondi prima e pochi secondi dopo.
intera vita fatta di minuti.