domenica 19 febbraio 2012

resoconti

Mi ha fatto veramente schifo, intendendo il  ponte dentale, gli si stacca in continuazione, a tavola, sai, e lui lo prende in mano e ne succhia il cibo rimasto perché gli dispiace buttarlo- disse la madre di Amanda ad Amanda- Gli ho detto in tutti i modi che non deve succhiare l'impianto a tavola- diceva sua madre - che è disgustoso e fa vomitare, ma lui continua al farlo, capisci. Non si rassegna a smettere.
Amanda rise, ma era anche triste. Era come se qualcosa non fosse più nello stesso posto di prima. Come il ponte del marito di sua madre.
Amanda si chiese anche cosa significasse diventare adulti, e la risposta fu: intravvedere che le cose possono non essere come le sognavi.
questa fu la risposta che Amanda si diede sulla strada per l'aeroporto il giorno che Amanda chiese a sua madre diverse cose importanti. Era da molto tempo che lei e sua madre non avevano modo di parlarsi e lei si ea messa da parte alcune domande alle quali non aveva trovato risposta. la prima fu, se i galli avessero o non avessero il pisello.
Questa domanda in realtà non era sua, era per conto di una sua amica, che qualche giorno prima glielo aveva chiesto e lei non aveva saputo rispondere e le dispiaceva, se ne vergognava anche un po' perché la domanda era abbastanza semplice. Possibile, si chiese Amanda, che in tanti anni, un particolare tanto semplice mi sia sfuggito. E Amanda aveva assicurato all'amica che si sarebbe informata. La madre di Amanda si intendeva di animali, ne aveva di tutti i tipi, aveva pecore, cani, galli e galline e quindi non era sbagliato che Amanda si rivolgesse a lei, per dirimere il dubbio dell' amica, che a quel punto era diventato anche suo.
La madre si Amanda disse ad Amanda che si, i galli avevano il pisello.
Le ricordò anche la triste vicenda di una gallina bianca che, per l' appunto, essendo stata stuprata da alcuni galli ripetutamente, era in seguito morta, proprio a causa di questi stupri dei galinaccci.
Che fine orrenda, pensò Amanda.
La seconda domanda che Amanda pose a sua madre era se si ricordasse da dove veniva suo bisnonno. La madre di Amanda disse che il bisnonno di Amanda veniva da qualche parte della Campania, ma si era trasferito a vivere in sardegna perché suo padre era una guardia carceraria, poi, per trovare lavoro, se ne era andato a Torino. Era nato in Sardegna ma non era di origini sarde, ed era vissuto a Torino, a Torino aveva conosciuto una ragazza, sarda, la bisnonna di Amanda, l'aveva sposata e avevano fatto famiglia. Aveva poi messo incinta, in segreto, anche la sorella di sua moglie, che era stata per moltissimi anni, circa sessanta, la sua amante e il suo amore. A quanto pare.
Amanda non sapeva perché quella sera voleva sapere tutte quelle cose da sua madre. Forse le voleva sapere perché sentiva che era venuto il momento di raccogliere tutto, di fare un fagotto di ogni cosa, bella e brutta della vita e tirarne in qualche modo le somme. Le somme della vita di Amanda non erano cifre tonde. Di questo si rese conto Amanda sulla strada per l'aeroporto.
Così, quella sera Amanda ringraziò sua madre per averla accompagnata fin là e per tutte le informazioni che le aveva dato, la salutò, ed entrò nell'aeroporto.

Più che un essere umano con due mani due braccia due piedi una testa, un dentro e un fuori, Amanda si sentiva come un occhio gigante , dal quale le cose passavano e se ne uscivano: un lungo tunnel.
Sentiva che le mancava un dispositivo per far si che le cose restassero in qualche modo dentro di lei e diventassero parte integrante di qualcosa di più speciale di una strada a due corsie. Amanda era stata questo tutta la vita: un tunnel, un traforo che permetteva alla realtà di passare indisturbato da un lato all'altro di lei. Un tunnel inoltre, come del resto le macchine fotografiche, sono molto buie dentro, sono un passaggio nel quale la realtà passa per ridiventare se stessa in un'altra forma, in uscita.
Tutto qua. E Amanda, sorseggiando il caffè all'aeroporto,si chiese il perché di tutte le cose a cui aveva consentito di entrare ed uscire da lei, dalle più semplici alle più complicate: dai biscotti agli esseri umani.
Per questo martedì Amanda aveva deciso di fare tutte quelle domande a sua madre, non perché le interessasse sapere davvero se i galli avevano o meno l'uccello, né se suo bisnonno fosse o meno un vero Sassarese. Semplicemente per il fatto che aveva deciso di non lasciare più che le cose passassero senza lasciare qualcosa, un pedaggio, un dono. Aveva deciso che voleva per forza capire, e si era messa in viaggio. Si era fatta accompagnare all'aeroporto ed era rimasta all'aeroporto circa quattro ore, l'aveva girato in lungo e in largo, aveva gurdato i pannelli delle partenze e degli arrivi, gli orari, la disposizione delle seggiole dove la gente aspettava. Si rese conto per la prima volta di quante persone restano sedute ad aspettare.
Le guardò e pensò: tutte queste persone non stanno facendo niente: aspettano.
Aspettano.
Pensò di studiare con calma quell'attesa altrui, all'aeroporto,voleva vedere, se in qualche modo, poteva somigliare alla sua.

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