amanda stava seduta sul letto a cincischiarsi un dito del piede, mentre luis stava in piedi,guardava amanda.
poi amanda disse, dimmi una cosa luis,
e luis disse piano , sii?
te ne importa così tanto?
e luis disse ancora piano, noo, amanda si può fare altro se preferisci
e amanda si tirò su i capelli disse, facciamo delle foto?
se vuoi,se è questo che vuoi.
non è questo che voglio, disse amanda, è questo che ho voglia di fare ora, tutto qua.
la macchina fotografica era sul tavolo, luis la prese e cominciò a scattare.
si mise accanto alla finestra.
così no, disse luis, non possiamo farle.
perché? chiese amanda
perché la luce entra troppo nell'immagine non ti si vede.
scatta così, disse amanda, la luce.
amanda si mise davanti alla finestra mentre luis le faceva altre foto. non si spostava mai, non si metteva in posa, stava semplicemente davanti alla finestra come un manichino col pensiero lontano ad ascoltare gli scatti.
luis continuava a scattare, senza muovere la camera, senza cercare inquadrature: scattava foto alla luce con amanda.
ti ricordi? disse amanda, le foto che mi hai fatto allo zoo?
sì, disse luis,certo che me le ricordo.
la pellicola si era sganciata.
me le ricordo perfettamente quelle foto, disse luis, eri appoggiata alla palizzata di legno,davanti ai cervi, faceva freddo, tu avevi la giacca a vento blu con la lampo gialla,
avevi i capelli che si spostavano con il vento e sorridevi,
eri bella, disse luis.
mi ricordo quelle fotografie,disse amanda.
non ti muovevi, disse luis.
cercavo di non muovermi, disse amanda, volevo che il tempo si fermasse lì.
le foto erano perfette, disse luis.
perfette, disse amanda.
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