domenica 23 ottobre 2011

i giorni freddi

i giorni freddi erano quelli che passano senza scoperte. tutta l'energia nei giorni freddi la si usa per non sentire il freddo. per questo nei giorni freddi non si fanno scoperte. i giorni freddi vengono uno dopo l'altro. al contrario dei giorni caldi, nei giorni freddi si mangia tanto, si desidera più che altro dormire. nei giorni freddi non si fa né un passo avanti né uno indietro. si aspetta, nei giorni freddi. che tornino i giorni caldi.
nei giorni caldi si passa il tempo a cercare il modo di raffreddarsi, si occupa molto tempo a cercare, perché il caldo sovrasta, come una pila che ha dentro troppa energia e non sa dove metterla e cerca dovunque qualcosa in cui mettere quell'energia di troppo perché non vada sprecata. nei giorni freddi è tutto il contrario, ci si accoccola, ci si nutre di paura del freddo e del buio.sono orribili, i giorni freddi, non raccomandabili.
amanda raccoglieva castagne in un bosco. non sapeva se quelle fossero castagne vere o solo selvatiche. non sapeva se le castagne selvatiche siano velenose o solo piccole, più piccole delle altre. si chiedeva se una castagna selvatica sia diversa da una castagna addomesticata, e chi mai avesse addomesticato le castagne.
le castagne hanno sempre intorno queste punte, questi gusci spinosi, come se non volessero rivelare la loro natura.
hanno intorno una specie di pelle che le protegge. ma, quando cadono, la pelle si spacca e le castagne non possono più non farsi vedere. non c'è nulla di più lontano da una castagna, che una catagna arrostita.
che senso ha arrostire una cosa con una pelle così coriacea, che ha fatto tutto quanto era in suo potere per non essere vista e toccata, si chiedeva amanda. Una castagna dovrebbe avere il diritto di starsene nel bosco caduta, di restarsene dove è caduta. dopo la fatica che ha fatto per sembrare inadatta, selvatica, piena di spine, nessuno dovrebbe chinarsi su di lei e portarla via per arrostirla.
ti piacciono le castagne arrosto? no, e a te? mi piace l'odore, non il sapore. solo l'odore.
nel bosco tutte le castagne cadevano giù, e luis diceva che bisognava stare attenti, che era pericoloso per via di quelle spine,a non prendersele in testa.
luis aveva sempre paura delle cose praticamente innocue, pensava amanda, ma luis era serio quando diceva che le castagne cadendo possono far male, perché cadono dall'alto.
certe paure di luis, amanda non le prendeva sul serio, perché luis aveva delle paure troppo piccole. amanda pensava che luis aveva bisogno di queste paure perché le paure grandi erano troppo grandi per abitare nella testa di luis. 
e quella era anche la sua fortuna.
restarono nel bosco, dormirono un po', sdraiati sulle foglie, perché avevano dimenticato il libro in macchina. poi luis, ogni volta che sentiva un rumore, saltava leggermente con il corpo come se fosse sul chivalà, per via delle castagne, che aveva paura delle castagne. amanda invece dormiva bene sulle foglie, non aveva paura delle castagne e sentiva che il corpo stava bene sulle foglie. anche se c'erano a volte degli insetti che si infilavano, li lasciava fare, non aveva voglia di comandare a casa loro. gli insetti facevano una passeggiata sul corpo di amanda, ma amanda dormiva, non voleva farsi accorgere che non era un pezzo di legno o una cosa qualsiasi del bosco, come le altre. luis cacciava tutti, anche le mosche, anche i moscerini e le formiche, non voleva nessuno, perché nel bosco non si fidava, ed per via delle castagne.
la differenza era tutta lì, tra amanda e luis.

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