mercoledì 5 ottobre 2011

Breve appunto su Mo'

Quello che Mo' voleva dire non si poteva riassumere. Mo' non faceva
quelle frasi fatte, faceva delle cose. Se volevi seguire Mo' dovevi
seguire l'andamento delle cose di Mo': come Mo' le creava e poi le
distruggeva. Mo' metteva la stessa energia nel creare e nel distruggere perché Mo' non aveva paura. Si comportava sempre seguendo propri parametri precisi. I parametri di Mo' stavano spesso
scritti su libri che Mo' sottolineava. Quello che Mo' imparava e sottolineava Amanda lo leggeva nei mobili di Mo', che Mo' comprava o smontava o dava alle fiamme. Amanda pensava che fosse per quello che Mo' aveva due stufe, una per scaldarsi, l'altra per bruciare tutto quello che le dava fastidio o la insultava. Se qualcosa o qualcuno insultava Mo', quella era certamente la sua misera fine, pensava Amanda tagliando la legna di Mo'.
Mo', la sua saggezza, la esprimeva in questo modo. Quando dava consigli, i consigli di Mo' si limitavano sempre a istruzioni semplici come: brucialo, liberatene, dallo alle fiamme. Questo perché Mo' non aveva figli, pensava Amanda.
Amanda amava tutto quello che Mo' dava alle fiamme, perché ne percepiva il futuro precario.
Per Mo', il futuro di Mo' era il disegno del futuro di Mo' disegnato da Mo'; il presente di Mo', per Mo', era scegliere tra un pollo a pezzi morto nel microonde o una gita in valdaosta.
Quando Amanda amava troppo il fratello di Mo', Mo' le aveva comprato una bottiglia di vino e un pacco di patatine alla Lidl, per farglielo dimenticare; perché le cose che Amanda guardava per mille anni a Mo' bastavano cinque minuti per disgregarle in anonime proprietà organolettiche. Questo andava anche per l'amore e per il dolore. Se c'era un amore troppo grande per Amanda, se c'era un dolore troppo grande per Amanda, allora Mo' comprava patatine e vino alla Lidl.

Il fidanzato di Mo' aveva una catena d'oro e parecchi peli sul petto. Amanda sapeva che il fidanzato di Mo' aveva i giorni contati, perciò lo amava. Il fidanzato di Mo' aveva una catena d'oro e parecchi peli sul petto, ma Amanda sapeva che tutti i peli del mondo e tutte le catene d'oro non l'avrebbero salvato dalla stufa.
Il fidanzato di Mo' tagliava il salame, e parlava con Mo' di matrimonio, diceva Mo', non capisco cosa c'entri il nostro matrimonio con la piattiera rossa. Ma Amanda sapeva che se Mo' diceva che una cosa di legno c'entrava con una qualsiasi altra cosa, quello era segno che non c'era assolutamente da scherzarci sopra. Ma il fidanzato di Mo' per certi aspetti era come Mo', però meno di Mo'. Il fidanzato di Mo' in effetti, con tutti quei peli e la sua catena d'oro al petto, aveva maturato un certo senso di virilità, che gli dava la possibilità di tagliare il salame indisturbato e di chiedere a Mo' che cazzo c'entravano tra loro un matrimonio con una stupida insulsa piattiera rossa.
Ma Mo' non si interessava alle connessioni logiche che non fossero direttamente ispirate da Dio, soprattutto un matrimonio. Il matrimonio di Mo'.
Amanda si era sognata il matrimonio tra Mo' e il fidanzato di Mo', si era sognata che avrebbero cantato e bevuto e che alla fine Mo' e il fidanzato di Mo' avrebbero avuto un figlio e che al momento giusto questo figlio avrebbe ricevuto in dono una catena d'oro e dei peli.
Quando il fidanzato di Mo' ebbe finito col salame non si parlò più di matrimonio né della piattiera rossa, non c'era bisogno di parlarne e Mo' mise qualche pezzo di legno nella stufa prima di sedersi a tavola.
Amanda e Mo' e il fidanzato di Mo', durante la cena parlarono appena. Mo' era stufa e anche il fidanzato di Mo' era stufo. Amanda guardava la catenina del fidanzato di Mo', pensava a come Mo' era stata fiera di quella catenina che adesso voleva bruciare per colpa di una piattiera dell'ikea. Amanda pensava che non avrebbe mai preso in considerazione la catenina, che non avrebbe mai preso in considerazione la piattiera e che non avrebbe mai preso in considerazione nessun matrimonio. Mo' aveva preso tutto in considerazione e in cuor suo lo aveva bruciato, anche se ancora non lo si poteva vedere.
Mo' intendeva le cose in un modo suo, che Amanda vedeva solo fino ad un certo punto, perché Mo' non dava a vedere tutto. Mo' era molto forte, ma era anche molto debole, altrimenti non si sarebbe attaccata a tutte quelle piattiere. Forse Mo' in quel momento voleva dire al fidanzato con la catenina, che la catenina non bastava, che ci voleva un passo che Amanda sapeva che se il fidanzato di Mo' avesse fatto quel passo Mo' avrebbe spento la stufa e si sarebbe seduta all'improvviso, il pollo nel microonde sarebbe tornato surgelato e forse persino, da surgelato, sarebbe tornato gallo.



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