giovedì 30 dicembre 2010

le cose muoiono già da sole per i fatti loro senza bisogno di farci tante parole sopra, mi pare.


adesso vorrei fare una cosa per me:
vorrei scrivermi una storia che si avvicina asintoticamente ad una buona fine. 

tenevo in mano la gatta perché mia madre le tagliasse via un nodo di pelo con le forbici ma 
lei non voleva, allora per calmarla le ho detto (alla gatta), tranquilla che adesso la nonna ti toglie il nodo e dopo diventi  bella.
mia madre dopo ha detto: Io non sono sua nonna.

noi in quanto tali non siamo malissimo, abbiamo ancora delle qualità, come per esempio siamo diligenti nelle cose anche quando nessuno ci vede. tu sei migliore di me perché sei diligente anche
nel pensiero, invece io nel pensiero non sono diligente. fuori sono diligente ma a volte, dentro, penso : non ci credo. invece tu alle tue diligenze credi anche col pensiero.


le persone innamorate corrono sempre il rischio di non amarsi più. però se non si amano per quache ora, il rishcio non è così drammatico. poi, se le ore passano e loro ancora non si amano, e passano i giorni e passana anche dei mesi e non si amano, allora questo è il caso che l'amore non ea solo assopito, non era andato solo a farsi una passeggiata, ma se n'era proprio andato. da un'altra parte.li aveva lasciati.


una signora spiegava ad un'altra al mercato come si pianta l'aglio e le diceva: non lo metta tanto in basso, deve sempre sentire le campane.

la mia testa e le mie mani non vanno mai insieme.
la mia testa cuce, 
le mia mani segano,
la mia testa ricama,
le mie mani spaccano i muri,
la mia testa lavora filigrana,
le mie mani arraffano topi di polvere sotto al letto,
la mia testa apre gli occhi
le mie mani impugnano l'ascia,
la mia testa spalanca la finestra
le mie mani sotterranno ossa
la mia testa conta le stelle
le mie mani aggiustano padelle.


della mostra dei cinesi ti sono piaciute di più le saponette consumate a diversi livelli
perché forse hai pensato che noi eravamo così. infatti è vero: Noi siamo saponette.

se ad un certo punto succederà che i soldi finiscano del tutto, allora diremo: bene signori, vi piace la nostra arte
ecco adesso noi ve lo togliamo, non la produciamo pù, perché non sappiamo proprio più come campare di questo. e siccome per questo ci vuole tempo e pensiero, se quello che facciamo non ci serve per vivere dovremo fare altro, occuparci d'altro, e non faremo più questo , che a voi piace, che voi trovate bello, struggente, interessante, stimolante, commovente, toccante, urfido, fastidioso e urticante. in ogni caso, comunque vi sembrino le cose, noi non le faremo più, perché non abbiamo di che vivere facendo questo.
e allora tutto il Paese si sveglierà e dirà: dove sono gli artisti? dove sono i poeti?
oh cazzo! li abbiamo lasciati morire di stenti! li abbiamo inculati a sangue! 
che cosa terribile abbiamo fatto, dirà il Paese, bisogna subito provvedere!
ed ecco che si provvederà e ciascun membro del Paese porterà il suo oro in piazza, piccole cose: collanine, anellini, orecchini della comunione eccetera, e tutto questo oro non sarà come era una volta per la Patria , ma solo per gli artisti. e questo oro sarà fuso e diviso inpiccoli pezzettini informi e ogni artista, andando a ritirarlo dovrà dire davanti a tutti cosa gli fa venire in mente quella forma grezza, e se dirà qualcosa che valga la pena gli verrà dato il suo gruzzolo, altrimenti verrà cacciato e lapidato e svergognato nel pubblico ludibrio e mai più avrà il diritto di lamentarsi.
la giuria sarà una giuria popolare. di saggi.





Nessun commento:

Posta un commento