domenica 10 giugno 2012

aruspici

1
presto si dice che ci saranno dei cambiamenti epocali
di cui non si può dire niente.
non è la gabbia. la gabbia
qui non si parla d'altro
non si parla d'altro.
qui non si parla d'altro
anche perché sotto
cosa vuoi che sia
ad esempio un'altra gabbia
se vuoi
cosa vuoi che sia.
non sarà altro.
sono in molti oggi
vengono a guardarci
prendono noi ad esempio
vengono a guardarci per imparare.
non hanno le ali
vengono a volare
lo stesso.
se fosse tutto nell'occhio
quando
per cortesia tutti in piedi
non date ascolto
al canto
che viene dal nostro canto

prendi ad esempio questo
piccolo
un esempio su tutti
il grande immenso volo
limato
illimitato
che prendiamo
per l'esempio
da cui non si scappa.

col becco 
logori 
il tempo
tenendolo poco
alla volta poco
alla volta
e non sapendo.

e non sapendo.

la mano dice bene
predica in un soffio
tutto quel che c'è
da predire.

la mano
è chiara.
noi siamo il loro volo.
dicono.

nel volo loro vedono.

la predizione.



2
il volo è alto
si accostano
si allineano
vanno lontano.
il solco è strano.

prendono tempo,
la loro mano.

vedono perché li guardiamo
la guerra 
o le nostre piccole abitudini
di terra.

gli occhi sono piccoli
da lassù
ci vedranno ancora?

incrociamo.
chiamano.
si chiamano.
si contano.

noi non lo sappiamo.
perché noi non lo sappiamo.
prendiamo quello che vedono
come un dio
lontano.

il loro volo
cade 
nel vuoto.

era il giorno
che il loro volo
non si capiva più.

anche i saggi
anche gli anziani
erano allarmati.
ma non lo dicevano alla popolazione.

la popolazione
li guardava a testa alta
aspettava
la muta predizione.






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