venerdì 6 maggio 2011

e poi non è niente



sento che presto mi cadrà il dente.  questo dente io lo sento molto mio. non voglio che mi cada. però il fatto è che il dentista vuole duemila euro. e io questi duemila euro li avrei anche, tra un po'. ma cazzo.
sai quanto ci metto a mettere insieme duemilaeuro io? sai quanto tempo mi ci vuole perché duemilaeuro tutti assieme stiano nel mio conto in banca? tantissimo tempo. e quando succederà, tac. subito darli al dentista, così, tutti insieme come sono entrati. non so. non mi sembra cosa.però d'altra parte, anche sacrificare il dente, lasciarlo andare giù, sempre più giù. non è bello. un dente va aiutato. non gli si deve negare aiuto. 
ma con quei soldi io magari ci pensavo una  vacanza di almeno settimana e un po' di tranquillità economica nei mesi a venire. come non più terrore alla bolletta o non più situazioni imbarazzanti generiche. e pace familiare per il non essere in ristrettezze. arriva il dente, tutto che deve passare in secondo piano. così. non so se è giusto, non so se è legittimo, che un dente possa fare proprio tutto quello che vuole.
in fondo uno puo' vivere benissimo anche senza un dente.
quanto dovrò vivere ancora? 
mica in eterno.
quindi restandomi altri, parecchie decine, di denti, ce la potrei fare a masticare anche senza quello. 
questione di etichetta. 
questione che uno ha fastidio sapendo che magari se spalanca la bocca e qualcuno gli vede che in fondo manca il dente?
ma guardiamoci negli occhi. chi vuoi che ti guardi così in bocca in profondità. che gente sarebbe.
uno che si mette a spiarti in bocca a quel modo non è neanche da considerarsi un essere umano degno. quindi il problema non c'è. lasciamo stare. andiamocene leggeri. anche se no. non così leggeri perché comunque un dente è un dente. è un capolavoro della natura, farlo uguale non si può. è una cosa mia con i miei cosi. con il patrimonio genetico perfetto. non sbagliato di una virgola che rifarlo non si può. e io ci tengo. lo ammetto. tantissimo.
quindi adesso ci penso. ci penso e vedrai che una soluzione di mezzo la troviamo. una soluzione che accontenti tutti. una metà. un gratta e vinci. un colpo di non so cosa di fortuna. 
si vedrà. a volte pensi che è un problema insolubile e poi sul più bello si risolve. a volte non ti sembra possibile, ti senti l'acqua da tutte le parti del cervello che non esce, che non ha via di uscita. e poi tiri un respiro e succede che qualcosa si sposta e lascia passare. qualcosa fa la fatica al posto tuo.
perciò c'è sempre la speranza di questa soluzione di quando non hai tenuto conto di tutto. perché a volte anche se tutto sembra andare in quella direzione, poi non ci va, e non era il caso.
a volte è così. ci si dispera ci si dispera. e poi non è niente.

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