domenica 17 ottobre 2010

più facile

per colpa di quella abbiamo di nuovo dovuto discutere. poi ho dormito per strada perché non volevo andare da nessuna parte. non volevo chiedere niente a nessuno e nemmeno che qualcuno chiedesse a me qualcosa.poi sulla strada c'era un piccione che non era morto, era solo contro un cancello, perché forse voleva morire ma non trovava un posto sicuro. l'ho guardato un po', era vivo. ma non sembrava vivo. poi ho camminato ancora e c'era un piccone schiacciato sulla strada. poi ho camminato ancora ma non arrivavo da nessuna parte. ma non potevo fermarmi. è troppo pericoloso fermarsi quando non si sa dove andare. ho camminato per non fermarmi. e anche per lavarmi. dovevo lavarmi le gambe.avevo questo pensiero fisso. il dietro delle gambe. lavarmi il dietro delle gambe.ma quello perché nel locale dov'ero andata a pisciare mi ero dimenticata di non sedermi e me ne sono ricordata solo dopo che ho sentito tutto quel bagnato orribile sulle gambe che ra evidentemente la piscia di qualcuno, una cosa orribile. no, non orribile, in realtà. cose che capitano. cose che capitano. che possono capitare. non c'è niente di male a sedersi su un cesso con l'asse dove qualcuno ha pisciato non c'è niente di male. ci sono cose peggiori mi dicevo mentre camminavo. ma devo ricordarmene. non devo assolutamente dimenticare questa cosa. lavarmi il dietro delle gambe. mentre cammini il tempo passa in un altro modo. è un tempo diverso.

pensavo a ieri mattina che hanno detto sul giornale che hanno scoperto una cosa sulle mummie egizie. che le mummie egizie non avevano il cancro. non come noi.

le mummie egizie non avevano il cancro. morivano più sane. nell'antico egitto. perché non fumavano probabilmente e non avevano tutto quest'inquinamento che abbiamo noi. 

pensavo a questa mummia egizia, che ormai era morta e quasi la invidiavo. ma non sapevo se la invidiavo perché era già morta e non ci doveva pensare più o se la invidiavo perché era sana e senza cancro. a volte camminavo dall'altro lato della strada perché avevo l'idea che fosse meno pericoloso. è meno pericoloso camminare da quale parte? mi chiedevo. non me lo ricordo più. c'era una parte che era meno pericolosa. da una parte le auto ti arrivano dietro la schiena. dall'altra ti arrivano in faccia. e quella è la parte meno pericolosa perché se le vedi le puoi anche schivare, se loro non si allargano. 

le macchine, le auto, sono spietate. per uno a piedi.

è una realtà che si capisce solo sulle strade grosse, a lunga percorrenza. quanto le auto siano spietate e fredde. 

un auto è incapace di concepire umanità.

e anche i guidatori sono lo stesso. sono ricoperti di inumano.

 

mi veniva da chiederti solo cose assurde come la questione della novalgina.

dove va il mal di testa quando la novalgina te lo fa passare. perché niente si crea e niente si distrugge.

dove va? la novalgina passa come una mano di bianco sul mal di testa, ma se togli il bianco, sotto c'è il mal di testa. se ci pensi, se fai attenzione, lo puoi sentire che quello che dico è vero. 

è vero.

tu non mi credi mai.

per questo camminavo ieri.

camminavo per essere creduta e per non restare sempre a fare finta. bisogna a un certo punto cercare qualcosa, un punto, qualcosa che sia vero.

un punto vero.

per strada è più possibile che in casa o in macchina.

è più facile per strada.

perciò camminavo.



1 commento:

  1. sì, camminare.
    per non restare sempre a fare finta.

    (parole tue)(testa che fa sì, mia).

    ciao.
    gia#

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