lunedì 18 ottobre 2010

le mani delle donne

da quando non ci sei la casa si è infuriata
ha messo polvere e polvere
è strano questo dovunque
dovunque guardi non ci sei
dovunque tocco
tutto si spoglia
si dimentica di te
del tuo passaggio di ieri
del tuo squillo di oggi pomeriggio.
la poltrona non dice nulla
il tavolo è rimasto fermo
solo la luce ha tremato un poco.
le mani stanno in movimento
prendono in consegna il resto della storia.
avessi voluto dirlo
avresti potuto
prima di un viaggio
ci si saluta meglio.
portiamo tutto di là
ci dicono cosa fare
le cose pratiche
ogni piccolo particolare
le parole, gli occhiali
mi ricordano i tuoi occhi
i biscotti
la bocca
le scarpe i piedi
i libri con le lettere
con le parole
coi verbi che mi insegnavi
sono tutti in ordine.
io seguo la scrittura e la scrittura tace.
c'è qualcosa in un mistero
che non si dice
perché mi hai sempre detto
buon giorno e buona sera
anche dopo.
prendo il pane
lo sposto in là
prendo il pane
lo spezzo anche dopo
lo sposto anche dopo
prendo il tempo anche dopo
lo sposto in là
lo spezzo, anche dopo,
lo mangio incompiuto
come un dipinto.
siamo mai stati insieme in una fotografia?
cadisch.
cadisch.
cadisch.
tu chiami, io ti trovo.
siamo dal'altra parte
e quello che so
che siamo
ora che non so
che siamo dall'altra parte
e mi prendo
in braccio
la tua gamba
l'avanbraccio
lavo
ti porto
ti prendo
in braccio
chiamo qualcuno perché non la trovo
la parola meth
sul dizionario.
così poca cosa in confronto al peso che porto
ci sei?
ancora
e ti chiamo
con questo dito.


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