la vorrei fare una poesia accogliente
per tutte le cose del creato
non per te solo,
una poesia anche per le piante e i fiori
per il cielo e le colline e i torrenti,
ma quando cominicio a pensare
insieme ai fiori
insieme alle montagne
e al vento e alla terra
mi vieni sempre in mente tu
Tu stai in mezzo al mondo
e io mi devo accontentare di questo.
Se fossi una pecora
scriverei dell'erba, del fieno
dei miei agnellini che corrono;
se fossi un geco scriverei del sole
dei muri e del sapore delle mosche
non scriverei certo del mare:
quell' enorme massa azzurra non la comprenderei
E' normale che io voglia scrivere di te
che mi venga naturale e facile
perché se metto la mano in tasca
ne escono foglietti con i tuoi numeri di telefono,
non sono mica una santa ama senza distinguere,
come fosse un faro che gira la testa tutta la notte
e dove l'occhio si posa
illumina ogni cosa.
Io posso solo nasconderti dietro
una caffettiera
farti passare in forma d'ombra
dietro la porta socchiusa
posso parlare del temporale
prima che tu tornassi a casa, del grano
dei sassi su cui sedevi
della chiesa con in cima due colombre
che non ti sembravano vere finché una
non è volata via.