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sabato 24 novembre 2012
24|11|12
gesticola e tace:
l'intraducibile.
mercoledì 21 novembre 2012
cosa raccogli
se
tracci una linea dritta ci pensi
che
è anche possibile che sbagli
che
è anche possibile
ma
mentre la strada sale e tu
le
vai dietro
come
vai dietro
a
tutto quello che cammina
come
vai dietro
mentre
la strada sale
e
non si potrebbe - dicono -
non
si dovrebbe
perché
sai quante cose sbagliate facciamo in una vita
in
un anno
o
anche solo in una settimana, bene e allora tu
che
vuoi
cosa
raccogli
cosa
ti chini come sempre a raccogliere
più
giù non c'erano neanche fiori
perché
io li ho visti laggiù
non
c'erano
perché
l'hanno già detto
che
non ci sono fiori
li
hanno mangiati tutti
non
ci sono più
li
hanno mangiati tutti
ma
non importa
perché
non importa a nessuno
l'hanno
già detto
che
l'avevano già detto
per
tanti anni l'avevano detto
e
non lo dicono più
se
li sono mangiati perché avevano ragione
quelli
che avevano ragione se li sono mangiati
perché
non ci sono più
adesso
le
cose di prima,
le
smancerie
l'avevano
detto
che
le smancerie stavano per finire
che
sono finite
adesso
le
smancerie
per
tutti
non
ce n'è più smancerie per nessuno
se
le sono mangiate tutti
tutti
quelli che avevano ragione si sono mangiati
le
smancerie
e
le carezze
e
le cose accarezzate
perché
non ci sono più
una
volta forse si vedevano ancora brillare
le
luci
delle
cose accarezzate
che
non c'erano più
ma
adesso no.
Perché
le hanno mangiate
che
l'avevano detto
e
fatto.
E
mentre la strada saliva
e
tu dietro
sempre
dietro
a
salire dietro
come
un bue di quelli che seguono senza saperlo
come
un agnello di quelli che seguono senza saperlo
dove
vanno
la
strada non lo sapeva neanche
che
poi non c'erano più
che
dopo di lì non si partiva più
perché
non c'erano e basta
erano
finite da tempo
le
strade non avevano più neanche un nome
perché
i nomi sono cose d'altri tempi
sono
cose di quando si andava ancora
fin
da qualche parte
per
poi tornare
per
poi andare da un'altra parte
e
tornare
e
vedere se i campi erano di spighe o di girasoli
o
per esempio anche
i
canali
o
i ponti sui torrenti
che
adesso non ci sono più.
erano
cose che nessuno toglieva
erano
cose date dalla natura
per
essere messe lì per gli uomini
da
qualche parte
per
essere viste o raccolte
e
messe lì per quello
come
visioni
durante
le passeggiate
o
anche se c'era la neve
per
esempio
erano
sempre sotto
aspettavano
la neve per stare sotto
per
fare la sorpresa di rinascere sempre
nello
stesso posto
per
fare anche uno scherzo
a
chi passava
che
non c'era più nessuno
e
poi di nuovo
c'era
qualcuno
che
qualcuno c'era sempre
sotto
la neve
ad
aspettare
(per
dire).
ma
mentre segui la strada
adesso
non
c'è più
è
soltanto un salire inutile
per
non dire
un
salire senza fine
per
non dire
un
salire senza pace
senza
ritorno
un
salire soli
spinti
dalla mano che spinge su
in
salita
quelli
che non ci vogliono andare
perché
l'avevano detto tutti
che
sarebbe successo
che
sarebbe stata una disavventura
che
si sarebbe abbattuta davvero
non
come alla televisione
non
come da qualche altra parte
con
i fanghi o i veleni
di
qualcun altro
o
sotto la pelle di qualcun altro
o
dentro le case di qualcun altro
lontano
o negro
o
filippino
o
a Salvador de Bahia
si
sarebbe abbattuta più vicino
molto
più vicino
una
cosa che ti può fare del male
che
ti può toccare
come
ti può spingere
come
ti può trascinare
dove
loro vogliono o dove loro hanno deciso
com'era
stato scritto
che
si può dire che non fosse stato scritto
dovunque
nei
segni
sulla
faccia di tutti quelli che lo sapevano già
e
piangevano da molto tempo
o
pregavano o piangevano
o
anche niente
come
sempre
seduti,
aspettano
o
anche prendere un caffè
o
pescare dei piccoli pesci da ributtare subito in acqua
per
non farli morire
per
pescarli di nuovo
da
ributtare subito dentro
per
non farli morire
per
pescarli di nuovo
sempre
come un gioco,
o
anche niente del tutto
come
un'attesa
qualcosa
di vero che succede
ma
questa volta davvero
come
una spinta
ma
questa volta davvero
c'era
scritto e l'avevano detto.
qualcuno
l'aveva detto
e
qualcuno l'aveva anche scritto
tanto
tempo fa
non
molto tempo fa.
Prendi
il tempo
lo
usi per ricordarti tutto
dove
eravamo
la
mano dov'era posata
o
anche la parola esatta
o
la poltrona
il
rubino del velluto
che
ti fa male
quelle
date sui cartellini
come
un inventario di tutte le cose fatte
come
dimostrazioni per dire
io
c'ero
ci
sono stato
sono
rimasto a guardare
a
ricordarmi tutto
come
se la vita fosse un memory
con
tutte le carte spostate
i
doppi
che
ti ricordavi qui
e
qui
che
scopri le carte e ti ricordi tutto
perché
c'eri
perché
ci sei stato
dove
stavamo noi un tempo
anche
appoggiati
che
per non starsi addosso le cose
si
devono anche spostare
per
non starsi addosso
si
devono mettere più comode le cose
come
più distribuite
come
più distese
nell'aria
ma
anche davanti, anche nella casa
o
fuori
anche
tra i rami
tra
alberi
e
sui tetti o più sopra
hanno
voluto dirci tutto
per
filo e per segno
e
poi hanno spento tutto
per
non farcelo vedere più
il
buio
di
prima
di
quelli che lo facevano da tempo
da
sempre
queli
che lo facevano più terribile di quello che è
il
buio
come
una sostanza di veleno senza sogni
senza
un perché
ma
dopo si è visto bene
che
non c'era da aver paura
che
tutti lo fanno
come
avevano detto
che
tutti lo fanno
anche
se non lo sapevano
o
forse non lo volevano sapere.
Per
motivi suoi
per
ragioni che non si sanno
quando
ha lasciato cadere tutto
qualcuno
l'aveva detto
o
pensato
in
un altro modo
come
in un sogno al contrario
una
strada che sale
per
scendere più su
è
molto più giusto così
come
infatti avevano detto
che
sarebbe stato giusto
e
come infatti è stato
per
quelli che hanno visto
e
potuto vedere con i loro occhi
per
toccare con mano la verità
che
è consegnata sempre in una scatolina piatta
di
cartone o di bronzo
che
poi qualcuno vince
o
libera
o
non vuole
o
vince senza volerlo
come
un essere umano
senza
volerlo
si
china a raccogliere qualcosa
che
non era suo
lo
raccoglie dal suo cadere
e
lo porta con sé
per
salvarlo dal essere calpestato
distrutto
Cosa
raccogli?
il
destino dell'uomo
il
futuro dell'umanità
di
un certo tipo di umanità
i
prati invece
o
la voce degli altri
come
animali che piangono
quello
stare attenti
a
voler prendere piano
distanza.
lunedì 19 novembre 2012
per non sentirsi soli
aspettare cose
piccole
ma puntuali,
darsi dei compiti
e rispettarli fedelmente,
guardare l'estraneo
come l'amato altrui.
sabato 17 novembre 2012
17|11|12
le contraddizioni
non si pacificano con la guerra
ma si posticipano
perché la guerra crea un sollievo
dà l'illusione di avere più chiaro tutto
non si pacificano con la guerra
ma si posticipano
perché la guerra crea un sollievo
dà l'illusione di avere più chiaro tutto
che la giustizia si apra un varco.
non importa bene cosa sia questa giustizia
se risalga a un giorno a un anno
a cinquantanni o a mille
è come se ammazzarsi fosse una cura
contro la fatica di pensare alle cose umanamente
troppo difficili.
se ci fosse dio, basterebbe un fulmine.
non importa bene cosa sia questa giustizia
se risalga a un giorno a un anno
a cinquantanni o a mille
è come se ammazzarsi fosse una cura
contro la fatica di pensare alle cose umanamente
troppo difficili.
se ci fosse dio, basterebbe un fulmine.
giovedì 15 novembre 2012
15|11|12
Prima di andarsene
la luce fa il gioco più crudele
di rivelare le cose
nell'atto d' esser vere
e disparire.
martedì 13 novembre 2012
novembre
1
i segni indelebili, col tempo, non significano più nulla.
2
è colpa del tempo lineare
se le cose primaverili ignorano
a quale primavera appartengono.
mercoledì 7 novembre 2012
una volta
dietro la porta
vicino alla scala
non saprei dire bene
dove avevamo
un grillo
era entrato una notte
che faceva fatica
non cantava per niente
ma si vedeva che non era
uno scarafaggio.
lunedì 5 novembre 2012
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